Pigrizia o stanchezza? Come distinguerle per reagire al meglio

Pigrizia o stanchezza

Pigrizia o stanchezza? Hai mai avuto una di quelle giornate in cui tutto sembra più difficile del solito? Apri il pc, guardi la lista delle cose da fare, ma non riesci a cominciare. La testa è pesante, il corpo non collabora, e ti senti come se fossi in modalità stand-by.

Cerchi di sbloccarti: un caffè, un giro sul balcone, magari anche un biscotto rubato dalla dispensa. Ma niente. Quel vuoto è ancora lì. E se il tuo corpo e la tua mente stessero solo cercando di dirti qualcosa?

Quello che stai provando potrebbe essere stanchezza, oppure pigrizia mascherata da una semplice mancanza di motivazione. La differenza? Sottile, ma fondamentale.

Ecco il punto, se non capisci cosa sta succedendo, rischi di sbagliare tutto:

  • Ti senti stanco e pensi: “Mi riposo scrollando Netflix per 6 ore.” Risultato? Sei ancora più stanco.
  • Oppure, pensi di essere pigro e ti forzi a lavorare. Risultato? Ti ritrovi con l’energia di una patata bollita.

Sembra complicato distinguere tra pigrizia e stanchezza. A volte sembra che tutto sia sotto controllo, ma siamo molto più vicini al limite di quanto pensiamo. Altre volte crediamo di essere esausti, ma in realtà abbiamo solo bisogno di un pizzico di motivazione.

Ecco perché oggi scopriamo come uscire da questo loop infinito.

Pronto a capire cosa ti sta succedendo? Cominciamo.

Cos’è la pigrizia e da dove nasce?

Pigrizia. È una parola che tutti conosciamo, ma che in realtà capiamo poco. Ammettilo: appena senti la parola “pigro”, pensi subito a qualcuno sdraiato sul divano a guardare serie TV mentre il mondo continua a girare.

È facile etichettarla come un difetto, o peggio, come una mancanza di forza di volontà.
Ma aspetta un attimo: se non fosse così?

Spoiler: la pigrizia non è lì per sabotarti. In realtà, è un sofisticato sistema di gestione energetica del tuo cervello. Sì, hai letto bene. Il tuo cervello è programmato per essere pigro. Ma non per cattiveria: per sopravvivere.

Migliaia di anni fa, quando cacciavamo mammut (ok, forse i nostri antenati, non noi), risparmiare energia era fondamentale. Fare il minimo indispensabile significava preservare risorse per momenti critici, come scappare da un predatore o trovare cibo. La regola era semplice: non sprecare energia finché non è assolutamente necessario.

E ora? Beh, non dobbiamo più rincorrere mammut o scappare da tigri dai denti a sciabola. Ma indovina? Il nostro cervello segue ancora questo schema primitivo.

Anche oggi, in un mondo pieno di comodità, il nostro cervello continua a lavorare nello stesso modo. Si impegna al massimo per evitare tutto ciò che sembra troppo faticoso o che non offre una gratificazione immediata.

Ad esempio:

  • Lavoro importante da fare? Il cervello pensa: “Sembra complicato, lasciamo stare.”
  • Allenamento programmato? Il cervello valuta: “Tanto non ne vedrò i benefici subito, meglio rilassarsi.”

Non è che non vuoi fare quelle cose. È che il tuo cervello, con le migliori intenzioni, cerca di risparmiarti uno sforzo che considera inutile. È come avere un assistente iperprotettivo che però… ti complica la vita.

Ma come fregare la pigrizia?

La pigrizia non è un nemico imbattibile. È più come un boss di un videogioco: impegnativo, ma con le giuste mosse lo si può battere. Prima di tutto, è fondamentale capire perché si manifesta. Non è mai casuale, e di solito ha delle cause molto precise.

Ecco come impedire al cervello di giocare contro di noi:

  1. Definisci obiettivi chiari
    Il tuo cervello odia le cose complicate. Quando un obiettivo appare troppo complicato, si blocca.Esempio pratico: Immagina che ti abbiano assegnato un progetto enorme: devi creare una presentazione strategica per un cliente importante. Sai che è fondamentale, ma ogni volta che ci pensi ti senti sopraffatto. La lista mentale dei passaggi sembra infinita: raccogliere dati, analizzarli, creare slide, scrivere il testo, trovare immagini… È un caos.

    Cosa fa il tuo cervello? Si blocca. Non è che non vuoi lavorarci, ma sembra tutto troppo complicato e non sai da dove iniziare. Risultato? Procrastini, magari occupandoti di cose meno urgenti ma più semplici, come rispondere a email o sistemare la scrivania.

    Soluzione:
    Spezza il compito in piccoli step. Non devi scrivere un libro, devi solo mettere giù il titolo. Il segreto è iniziare con il minimo indispensabile. Se vuoi iniziare ad allenarti ecco un video che potrebbe aiutarti, lo trovi qui

  2. Trova la tua motivazione
    Se non riesci a collegare un’azione a un beneficio reale, il tuo cervello lo considera irrilevante. E quando qualcosa è “inutile”, lo mette automaticamente in pausa.

    Esempio pratico: Supponiamo che tu abbia pianificato di fare attività fisica.
    Ma perché? Per sentirti più energico? Perché va di moda? Se la motivazione non è chiara, quando arriva il momento di iniziare, ti ritrovi sul divano a pensare: “Non oggi, lo faccio domani.”

    Soluzione:
    Trova il tuo perché. Concentrati sul beneficio personale, non sugli standard che ti impongono gli altri.

  3. Evita una routine monotona
    Hai mai avuto la sensazione di vivere in un loop infinito? Quando le giornate si somigliano tutte, anche il compito più semplice può sembrare insormontabile. La pigrizia, in questo caso, è una forma di ribellione contro la noia.

    Esempio pratico: ti ritrovi a procrastinare anche le attività più banali, tipo rispondere a un’email o portare fuori la spazzatura. Non è che non vuoi farlo, è che il tuo cervello sta urlando: “Dammi qualcosa di interessante, ti prego!”

    Soluzione:
    Cambia scenario. Fai una passeggiata, cambia il sottofondo musicale, siediti in un altro angolo della stanza. Piccoli cambiamenti riaccendono la mente.

  4. Non sovraccaricare la mente
    Il tuo cervello non è infinito. Dopo una giornata piena di scelte e problemi da risolvere, si esaurisce. A quel punto, anche decidere cosa mangiare sembra una missione impossibile.

    Esempio pratico: hai passato ore al lavoro a risolvere problemi, e ora anche decidere cosa mangiare per cena sembra un’impresa titanica. Risultato? Ti butti sul divano e rimani lì.

    Soluzione:
    Programma pause regolari durante la giornata per ricaricarti. E semplifica le decisioni: a volte basta avere un piano predefinito per ridurre lo stress.

Insomma, il tuo cervello non è contro di te, sta solo cercando di risparmiarti uno sforzo che considera inutile o troppo grande. È il suo modo di dirti: “Aspetta un attimo, sei sicuro che ne valga la pena?”

La stanchezza…perché è diversa?

La stanchezza è tutta un’altra storia. Non è una mancanza di voglia, ma una mancanza di energia reale.

La stanchezza è fisica o mentale. È il modo in cui il tuo corpo ti dice: “Ehi, ho bisogno di recuperare.” Può essere causata da un sonno inadeguato, da stress cronico o da uno stile di vita poco equilibrato.

Esempio lampante: Hai passato l’intera giornata seduto al computer. Hai lavorato per ore, magari senza pause, e ora ti senti completamente svuotato. Non è pigrizia: è il tuo corpo che urla aiuto.

Pensaci: non siamo macchine. La stanchezza è una risposta naturale del corpo e della mente a uno squilibrio. È il loro modo di dirti che c’è qualcosa che non va. Ecco le cause più comuni:

  1. Mancanza di riposo: dormire poco o male è una delle prime cause di stanchezza. Il sonno è il momento in cui il corpo e il cervello si rigenerano. Se salti questa fase, il tuo “serbatoio energetico” rimane vuoto.
  2. Sforzo prolungato: hai mai notato come, dopo ore di lavoro o studio senza pause, ti senti come un telefono al 2%? Anche se non te ne accorgi subito, il tuo corpo registra tutto e, prima o poi, ti chiede il conto.

  3. Stile di vita sbilanciato: una dieta povera, la mancanza di movimento o l’eccessivo consumo di caffeina o zuccheri creano alti e bassi nei livelli di energia, lasciandoti stanco e spossato.

Come affrontare la stanchezza

Quando sei stanco, il primo passo è accettarlo. Non è un fallimento, è una richiesta del tuo corpo e della tua mente per tornare in equilibrio. Ecco alcune strategie per ricaricare le batterie:

  1. Concediti del riposo vero: non basta scrollare il telefono o guardare Netflix. Fermati e rilassati davvero: chiudi gli occhi, fai una passeggiata lenta, o concediti un power nap di 15-20 minuti.
  2. Ascolta il tuo corpo: sei disidratato? Hai mangiato in modo adeguato? Piccole cose come bere un bicchiere d’acqua o mangiare uno snack sano possono fare la differenza.
  3. Rivedi la tua routine: la stanchezza cronica spesso è segnale di uno squilibrio. Chiediti: “Sto dormendo abbastanza? Mi sto prendendo pause regolari facendo un po’ di movimento? La mia dieta è bilanciata?” A volte basta poco per migliorare il tuo livello di energia.

Insomma, se ti senti stanco, prenditi il tempo per capire cosa sta succedendo. Dormi abbastanza? Ti stai dando pause adeguate? Inizia da qui: ascoltati e fai un piccolo gesto per ricaricarti. Ricorda: il riposo non è un lusso, è una necessità.

Come possiamo distinguere la pigrizia dalla stanchezza?

Capire se sei pigro o semplicemente stanco non è una missione impossibile. Devi solo osservare i segnali giusti. E qui entra in gioco la pausa attiva, un piccolo trucco per capire cosa sta succedendo davvero.

  • Con la pigrizia: 5 minuti di stretching, una breve passeggiata o anche solo alzarsi dalla sedia e fare un allenamento magari leggero possono trasformare il tuo stato d’animo. Ti senti subito più fresco, motivato e pronto a ripartire. È come riavviare il sistema operativo del tuo cervello.Motivazione: Spesso la pigrizia non è altro che un “falso allarme” che scompare non appena fai il primo passo e con l’attività fisica, anche lieve, aumenti immediatamente l’afflusso di ossigeno al cervello, migliorando la concentrazione e la lucidità.
  • Con la stanchezza: Dopo la pausa attiva, invece di sentirti meglio, ti senti… peggio. Magari il movimento ti aiuta per pochi secondi, ma appena ti fermi senti il bisogno impellente di sdraiarti, chiudere gli occhi o, in alcuni casi, persino di dormire. È un segnale chiarissimo: non hai bisogno di rallentare, hai bisogno di fermarti completamente.Motivazione: Devi concedere al tuo corpo e alla tua mente il tempo di rigenerarsi. Dormi, riposa, e solo allora sarai pronto a riprendere con energia e lucidità. Ah, e un consiglio: una volta ricaricato, cerca di non rifare lo stesso disastro. Magari costruisci una routine equilibrata, così eviti di arrivare di nuovo al limite…

Pigrizia o stanchezza? Ora sai cosa fare

Alla fine, distinguere tra pigrizia e stanchezza è più semplice di quanto pensi. Basta ascoltare il tuo corpo.

Se bastano 20 minuti di movimento per farti sentire invincibile, era pigrizia. Ma se dopo due passi vuoi solo sdraiarti, complimenti: sei ufficialmente stanco

E qui arriva la parte importante: agire nel modo giusto. La pigrizia la freghi con un piccolo passo – un po’ di movimento, una micro-azione – e in un attimo sei di nuovo operativo. La stanchezza, invece, non perdona. Serve riposo, vero e profondo. Non Netflix, non TikTok, ma una pausa seria.

E se vuoi davvero cambiare le cose, inizia oggi. Non domani, non tra un’ora. Adesso.

Perché il miglior modo per prenderti cura di te è ascoltarti e rispondere ai tuoi bisogni, prima che sia il tuo corpo a costringerti a farlo. Ora tocca a te: qual è il tuo prossimo passo? DaiDai!

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